martedì 5 luglio 2011

54esima Biennale di Venezia 2011 Anna Seccia Padiglione Italia/Abruzzo/Aurum con l’ Opera aperta Illuminazione. L’arte è cosa (mia) nostra


Grande successo di pubblico e di critica, lo scorso 25 giugno, per Anna Seccia e per       Illuminazione. L’arte è cosa (mia) nostra
l’opera aperta esposta dall’artista abruzzese negli spazi dell’Aurum di Pescara nell’ambito del Padiglione Italia/Abruzzo della 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, curato da Vittorio Sgarbi.
Anna Seccia, impegnata da tempo nell’operazione, da ella stessa inventata e definita, “La Stanza del Colore”, ha compreso prima di molti altri come le mille maniere nelle quali si esprime la creatività possano essere utilizzate in quell’intervallo di comunicazione che mette insieme scienza ed arte, conferendo ad essa non solo precisi ruoli e significati espressivi ed interpretativi quant’anche e perfino terapeutici.
Convinta che l’arte, e solo l’arte, possa risolvere anche definitivamente situazioni complesse che coinvolgono la fisicità oltre che l’anima degli individui, Anna Seccia ha progettato, per questa 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, un’opera che dalle dimensioni della pittura in quanto tale si dilata fino a divenire happening e coinvolgimento totale.
Come è stato ben visibile dal grande numero degli “Amici di Anna” che hanno partecipato a Pescara  alla vernice della 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e dal trascinamento emotivo di gran parte del pubblico, che ha compreso il vero significato del messaggio proposto, conferendo all’arte, e quindi anche all’opera di Anna Seccia quella particolare dimensione di bellezza che nel ”salvare il mondo”, come afferma Fedor Michajlovic Dostoevskij, saprà anche salvare il singolo individuo, quale cittadino del mondo.
Ma l’opera aperta di Anna Seccia, continua ad essere tale per definizione, e lo dimostrerà in alcuni eventi che accompagneranno questo lungo tempo espositivo della 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, non ultimo un convegno in programma a Pescara nella prima decade del mese di settembre, con la partecipazione di un critico d’arte, d’uno psicologo e di un sociologo, ed alcune chiamate alle armi degli “Amici di Anna” in luoghi e spazi quali gli asili, gli ospedali, gli spazi lavorativi pubblici e privati.


Il Popolo di Anna dei Colori
 


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