54° Biennale Internazionale d’arte di Venezia 2011
"Iniziativa promossa da Padiglione Italia alla 54° Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia per il 150 ° dell'Unità d'Italia " a cura di Vittorio Sgarbi
25 giugno-27 novembre 2011
INAUGURAZIONE
Sabato 25 giugno 2011, ore 19
Aurum, via D'Avalos angolo via Luisa D'Annunzio - Pescara
Anna Seccia, segnalata dal Prof. Giorgio Di Genova, approda alla 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, e più precisamente nel Padiglione Italia curato dal Prof. Vittorio Sgarbi/Sezione Regionale Abruzzo con “Illuminazione. L’arte è cosa (mia) nostra”, un’installazione opera aperta ad alta significazione che guarda alla complessità del mondo contemporaneo e alle sue esasperazioni più accentuate.
Tutto parte dalla convinzione che solo l’arte può tentare di risolvere (e le risolve) le mille problematicità nelle quali ci imbattiamo giornalmente, passando dalle negatività alle positività, molto spesso solo apparenti.
Ecco, allora, che sotto l’emblematica raffigurazione pittorica di una cellula, momento iniziale di un’aggregazione, che è al tempo medesimo corpo ed anima, due sedie, o meglio due oggetti destinati a svolgere la funzione di “seduta”, l’uno indice di disabilità, l’altro esteticamente accattivante, rimandano, giocando sul concetto di assenza, a soggetti fisici diversi che, nell’esercizio della creatività, trovano non solo la piena attuazione del loro comune esistere, ma anche quell’omogeneità che consente all’uno e all’altro di identificarsi con l’essere vivente e pensante, e quindi con il senso stesso della vita.
L’opera, aperta per definizione, completerà il suo messaggio quando cinquanta “Amici di Anna”, dopo aver visitato la Sezione Regionale Abruzzo del Padiglione Italia della 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia ed essersi soffermati dinanzi a “Illuminazione. L’arte è cosa (mia) nostra”, l’installazione di Anna Seccia, saranno sollecitati dall’artista ad un’operazione di creatività allargata (la stessa alla base de “La stanza del colore”) finalizzata alla liberazione di quell’energia creativa collettiva che consente, superando ogni tangibile difficoltà, di andare oltre il tempo ed oltre lo spazio, nell’esercizio di una solidarietà forse dimenticata, nella manifestazione di idee e motivazioni condivise, e nella riscoperta di “valori” solo casualmente dimenticati.
Illuminazione. L’arte è cosa (mia) nostra